Pianificazione del pensionamento: Rendita o capitale LPP?

Pianificazione del pensionamento: Rendita o capitale LPP?

Venerdì, 1 Marzo 2024 LPP Ritiro Capitale Rendita Pensione

  In questo articolo cercheremo di dare risposta a una domanda che tutti si pongono al momento della pianificazione del pensionamento:
Conviene di più prendere una rendita dal secondo pilastro (LPP), oppure è meglio ritirare il capitale?
Già, perché il secondo pilastro, essendo un sistema a capitalizzazione, offre la possibilità, sia di ritirare l’intero capitale accumulato, sia prendere una rendita vitalizia (o un mix di entrambi).
Per poter rispondere alla domanda, iniziamo per spiegare qualche concetto di base:  

Cosa s’intende per RENDITA e quali sono le implicazioni?

Durante la vostra vita lavorativa avete contribuito e accumulato un capitale nel secondo pilastro e, al momento del pensionamento, questo capitale verrà convertito in una rendita “vitalizia”, cioè vita natural durante.
Questa rendita rappresenta un “reddito” e quindi, dal punto di vista fiscale, sarete tassati sul reddito (come accade con la rendita AVS)
In caso di decesso (dopo il pensionamento), se NON siete sposati, la rendita finisce e nessun’altra prestazione è dovuta. Se invece siete sposati, in caso di decesso, il vostro coniuge avrà diritto a una rendita vitalizia pari al 60% della vostra rendita. Una volta che anche il coniuge decede, nessun’altra prestazione è dovuta.
Scegliere una rendita ha diverse implicazioni dato che, da una parte, avrete una rendita sicura a vita, ma in caso di decesso pochi anni dopo il pensionamento, i vostri figli ad esempio, non avranno alcun diritto sul capitale non utilizzato.
Quindi attenzione, scegliere di prendere una rendita, vuol dire rinunciare al capitale che avete accumulato, in favore di un reddito spalmato negli anni.

Cosa s’intende per ritiro del CAPITALE e quali sono le implicazioni?

  Ritirare il capitale vuol dire che, una volta pagate le tasse, il capitale passa a formar parte del vostro patrimonio e potete disporre liberamente e senza alcuna restrizione.
Naturalmente, una volta ritirato il capitale, nessun’altra prestazione è dovuta dalla cassa pensione.
Di conseguenza, se non gestito in modo corretto, in un momento può finire trovandovi poi in difficoltà.
Il ritiro del capitale ha diverse implicazioni, ad esempio:
A livello fiscale, una volta pagate le tasse, il capitale farà parte della vostra sostanza, quindi niente imposte sul reddito.
In caso di decesso, il capitale farà parte della massa ereditaria e i vostri eredi (moglie, figli, ecc), potranno riceverlo in eredità anche in caso di morte prematura.
Attenzione: quando si ritira il capitale, bisogna pagare un’imposta una tantum. Più alto è il capitale, più alta sarà l’aliquota d’imposta che verrà applicata.
Per il calcolo verranno sommati tutti i capitali provenienti dalla previdenza, cioè dal secondo e dal terzo pilastro 3A. 
Quindi, se dovete ritirare anche il terzo pilastro, sarebbe buona cosa pianificare il ritiro del terzo pilastro e del secondo pilastro in anni fiscali diversi per evitare che vengano sommati insieme.  

Allora, conviene di più ritirare il capitale o prendere una rendita?

La risposta è DIPENDE.
Dipende dalla vostra situazione familiare: se siete sposati o meno, se avete dei figli o meno.
Dipende dalla vostra situazione economica: potete contare solo sul primo e secondo pilastro? Oppure avete altri capitali su cui contare, come il terzo pilastro?
Dipende dal vostro stile di vita: se avete uno stile di vita dispendioso, oppure no.
Dipende dal vostro profilo d’investitore: avete le conoscenze o la predisposizione ad investire i vostri capitali?
Insomma, dipende da tanti fattori. Perciò, per prendere la decisione corretta, ma soprattutto consapevole, è necessario analizzare la propria situazione valutando ogni singolo fattore e tenendo in considerazione anche il terzo pilastro.
Questo passaggio, è quello che chiamiamo pianificazione del pensionamento, e bisogna farlo per tempo, almeno 5 anni prima del vostro pensionamento. Quindi non esitate a contattarci per effettuare un’analisi della vostra situazione.

Quali soluzioni ci sono se decidete di ritirare il capitale?

Esistono molteplici prodotti adatti a gestire il capitale, assicurandovi comunque una rendita negli anni.
Possiamo dire che questi prodotti sono dei “piani di prelievo” con garanzia, e vuol dire che versando il capitale della LPP, terzo pilastro, ecc, la compagnia vi garantirà un’entrata regolare per un certo numero di anni, in base alle vostre necessità.
Questo tipo di prodotto è molto interessante per diversi motivi:

1) La rendita pattuita non è tassata in quanto non si tratta di una rendita vitalizia (cioè un reddito), ma di un prelievo di “sostanza”, e quindi risparmierete sulle imposte.

2) Trattandosi di un piano di prelievo, il capitale è sempre a vostra disposizione.

3) In caso di decesso prematuro, il vostro coniuge potrà continuare a prendere la stessa annualità di prima (mentre con la rendita LPP sarebbe solo del 60%).

4) In caso di decesso di entrambi i coniugi, l’annualità passa ai figli (o agli altri eredi) oppure possono decidere, se lo desiderano, di ritirare il capitale rimanente.

In sintesi

Non c’è un “giusto o sbagliato” scegliere il capitale o la rendita, si tratta una decisione molto personale che va presa consapevolmente.
L’aspetto fondamentale è il “come” viene presa questa decisione. Se lo fate affidandovi ad un consulente esperto, ad un’analisi e a dati concreti, sicuramente prenderete la decisione giusta.
Per questo motivo, non esitate a contattarci e saremo lieti di aiutarvi a prendere la decisione giusta per la vostra situazione.

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